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Precari, Gilda: più valore al servizio per il concorso riservato

Sia data anche a chi ha svolto 3 anni senza titolo sul sostegno la possibilità di partecipare per la propria classe di concorso

Riequilibrare i pesi dei punteggi assegnati alla prova e ai titoli, per valorizzare maggiormente l’esperienza didattica già maturata dai candidati. A chiederlo è la Gilda degli Insegnanti alla luce delle tabelle di valutazione dei titoli per il concorso riservato ai precari con 36 mesi di servizio.

“Secondo quanto stabilito dal ministero dell’Istruzione - afferma il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio - l’80 per cento del punteggio complessivo sarà destinato all’esito delle prove concorsuali e il restante 20 per cento ai titoli, compreso il servizio al quale sarà riconosciuto 1 punto per ciascuno anno prestato. Riteniamo che la distribuzione del punteggio sia sbilanciata e che l’esperienza già svolta in aula dai precari debba essere tenuta in maggiore considerazione nel computo dei titoli posseduti”.

“Inoltre - aggiunge Di Meglio - chiediamo con forza che i precari con i tre anni di servizio senza titolo sul sostegno possano partecipare alle procedure riservate per la propria classe di concorso. I docenti impiegati sul sostegno - spiega il coordinatore nazionale della Gilda - sono nominati sulla base della graduatoria delle proprie discipline per le quali risultano in possesso del titolo di studio richiesto. È fondamentale sottolineare, infatti, che non esiste la classe di concorso per il sostegno. Ciò che chiediamo, dunque, non è una sanatoria ma il legittimo riconoscimento del servizio prestato” conclude Di Meglio.

Roma, 5 febbraio 2020
Ufficio stampa Gilda Insegnanti


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